Dopo cinque mesi consecutivi di sforzi, L’Alliance è finalmente andata in acqua. Gli alberi rimessi a nuovo, la vernice del ponte rifatta e con il nuovo antiscivolo, le manovre di nuovo al loro posto, lo scafo riverniciato, il motore allineato, la pala del timone di nuovo al suo posto con cuscinetti nuovi e il sistema idraulico completamente rifatto, tutti i passascafo con valvole nuove, l’ecoscandaglio e il log installati, il salpancora revisionato, l’ancora e 70m di catena da 12mm nel suo nuovo compartimento, ecc.
Le ultime settimane di lotta contro il tempo, le 4 mani di antivegetativa, l’installazione elettrica basica provvisoria, e poi finalmente il gran giorno: L’Alliance ritrova il suo elemento naturale dopo tanti anni in equilibrio su stampelle di ferro… L’abbiamo anche battezzata rompendo una bottiglia di spumante sulla prua, come da copione. Tutti gli amici del cantiere sono accorsi alla cerimonia: veramante un momento da amaro Montenegro.
Ma i lavori continuavano frenetici: finire di montare il nuovo boma, verificare il funzionamento delle pompe di sentina, gli ultimi rivetti qua e là, preparare le vele, le scotte e le drizze, easy bag e lazy jack. Stivare il materiale essenziale di sicurezza, ma anche smantellare l’accampamento in cui abbiamo vissuto tutta l’estate e organizzare la logistica per riportare i veicoli e gli attrezzi a Barcellona.
E finalmente la prima uscita in mare: meno di 10 nodi di vento, ma il mare ben formato dallo scirocco dei giorni precedenti. Lo scafo mantiene le promesse: la prua taglia le onde come una mannaia, L’Alliance è leggerissima -essendo ancora vuota- e sfreccia a 6 nodi senza nemmeno sforzare il motore… Ma ecco che, dopo qualche prova ad alte rivoluzioni, il motore che ci è costato cosí tanto lavoro e che consideravamo rimesso completamente a nuovo, ci tradisce: la pompa di iniezione inizia a perdere diesel, l’asse vibra in maniera anormale, il rumore è poco rassicurante, ed ecco la testa di un bullone saltare fuori dal volante di inerzia… sembra che il nostro gioiello stia cadendo a pezzi al primo sforzo!! Niente da fare, non possiamo rischiare di più: dobbiamo tornare di corsa in cantiere, e rimettere la barca all’asciutto. Dobbiamo scoprire cosa succede al motore, altrimenti il viaggio a Barcellona potrebbe rivelarsi estremamente problematico…
Ma ormai non abbiamo piú tempo: Rocky e Svenja devono andare a lavorare a Tarragona, io e Flavia a Barcellona, e fino a metà novembre non avremo la possibilità di tornare presso la nostra amata e soffertissima imbarcazione. Eppure non demordiamo: coscienti di dover affrontare il freddo e i tradimenti metereologici del golfo del Leone d’inverno, continueremo ad accanirci per portare L’Alliance a Barcellona, quand’anche fosse a dicembre. Anche perché, vittime del nostro presuntuoso ottimismo, abbiamo già iniziato a pagare il posto barca che aspetta L’Alliance a Port Ginesta!